Ti prendo e ti porto via by Bluebook

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autore:Bluebook [Bluebook]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura Italiana
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


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Alle sei di mattina uno spaventapasseri travestito da Graziano Biglia sedeva in un angolo dello Station Bar. Se ne stava accasciato su una sedia e si reggeva la fronte con un pugno. Davanti aveva un cappuccino oramai freddo che non aveva intenzione di bere.

Fortunatamente non c’era nessuno che gli rompesse i coglioni.

Doveva riflettere. Anche se qualsiasi pensiero che formulava era una chiodata in testa.

Innanzitutto aveva un grave problema da risolvere. Come la metteva con il paese e i suoi amici?

Tutti, nel raggio di venti chilometri, sapevano che si doveva sposare.

Che stronzata gigantesca ho fatto a raccontarlo. Perché l’ho detto a tutti?

Era una domanda retorica che non implicava una risposta. Un po’ come se un castoro si chiedesse: “Perché diavolo sto lì a costruire dighe?”. Se potesse, il roditore probabilmente si risponderebbe: “Non lo so, mi viene spontaneo. È nella mia natura”.

Quando avessero scoperto che non si sposava più, lo avrebbero preso per il culo fino al 2020.

E pensa se poi scoprono che si è messa con il Frocio...

La gastrite gli squassò lo stomaco.

Gli aveva pure detto come si chiamava la Troia. E quelli l’avrebbero vista alla televisione. O sui giornaletti di merda che si leggono.

Coppia alla ribalta: Mantovani e la sua nuova fiamma Erica Trettel... Figurati.

E vogliamo parlare di Saturnia?

Tra le idee imbecilli aveva scelto la più imbecille di tutte. Fare il bagno alle terme di Saturnia gli aveva fatto schifo fin da bambino. Il fetore dell’acqua sulfurea lo disgustava. Un puzzo di uova marce che t’impregna i capelli, i vestiti, i sedili della macchina e che non se ne va più. E poi il freddo polare che ti assale quando esci fuori dalla broda mezzo bollito. E tutto questo per far vedere a quei trogloditi il corpo della Troia.

Solo lui poteva aver avuto un’idea così idiota.

Se ci rifletteva gli veniva da vomitare. Anche se oramai gli restava da vomitare solo l’anima.

E vogliamo parlare di sua madre e del voto?

«Ah, la gastrite. Che male...» si lamentò Graziano.

Una madre così profondamente cretina è davvero difficile da trovare. Una può fare un voto più scemo...? L’unica era dirle la verità. Qualche domanda doveva essersela posta dopo la telefonatina di ieri sera. E poi doveva andare dai suoi amici e dire:

“Scusatemi ragazzi di Saturnia, non se ne fa più niente, sapete, non mi sposo più”.

Troppo dura. Anzi impossibile. Era come prendersi a calci l’ego. E Graziano non era nato per soffrire. L’unica era salire in macchina e scappare.

No!

Neanche questo andava bene. Non era da lui. Il Biglia non fuggiva.

A Saturnia doveva andarci lo stesso.

Con un ‘altra.

Giusto. Bisognava trovarne un’altra. Una figa seria. Tipo la Marina Delia. Ma chi?

Poteva chiamare la veneziana, Petra Biagioni. Gran figa. Solo che non la sentiva da un sacco di tempo e l’ultima volta non erano state rose e fiori. Poteva telefonarle e dire: “Senti, perché non ti spari questi quattrocento chilometri così facciamo il bagno a Saturnia?”. No.

Doveva trovare qualcosa lì intorno. Qualcosa di nuovo. Qualcosa che avrebbe fatto parlare e avrebbe tolto dalla testa degli amici il suo matrimonio.



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